Il 5 giugno è la giornata mondiale dell’ambiente, istituita dalle Nazioni Unite nel 1974. L’edizione 2020 della giornata, celebrata in tutto il mondo, è dedicata alla tutela della biodiversità. “È il momento per la Natura” è il claim che sintetizza il focus di quest’anno. Per celebrare questa Giornata, l’ISPRA ha organizzato una tavola rotonda dove a discutere ha invitato il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, e il Ministro delle politiche agricole, alimentare e alimentari e forestali, Teresa Bellanova, insieme ai vertici di ISPRA ed esperti e tecnici di numerose istituzioni.
Dal comunicato stampa rilasciato dall’ISPRA emergono dati molto interessanti che ci portano a riflettere. I tragici avvenimenti degli ultimi anni e degli ultimi mesi sono la prova inconfutabile di quanto sia importante e necessario avere cura del nostro pianeta.
Nonostante gli sforzi fatti nel nostro paese, secondo gli scienziati “in Italia, i trend degli ultimi decenni non sono rincuoranti: delle 672 specie di vertebrati italiani (di cui 576 terrestri e 96 marine), 6 sono ormai estinte e 161 sono a rischio estinzione (di cui 138 specie terrestri e 23 specie marine), pari al 28% delle specie valutate. Nei diversi gruppi di vertebrati terrestri e marini, la percentuale di rischio di estinzione passa dal 2% nei pesci ossei marini, al 19% nei rettili, 21% nei pesci cartilaginei, 23% nei mammiferi, 29% negli uccelli nidificanti, 36% negli anfibi, fino al 48% nei pesci ossei di acqua dolce. Le pressioni correlate ai cambiamenti climatici e la crescita dell’uso del suolo sono il maggiore driver del rischio di estinzione per le specie di flora e fauna valutate. Bene invece le aree protette: i sistemi di gestioni italiani sono in linea con gli standard europei”.
La situazione a livello globale sembrerebbe addirittura peggio di quella che abbiamo descritto in Italia. Secondo l’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services “circa un milione di specie viventi (su un totale stimato di oltre 8 milioni) rischia di sparire per sempre, processo che potrebbe completarsi per molte di queste specie entro pochi decenni. Negli ultimi 120 anni l’abbondanza media di specie autoctone nella maggior parte degli habitat terrestri è diminuita di almeno il 20%; dal XVI secolo a oggi almeno 680 specie di vertebrati sono state forzate all’estinzione; oltre il 9% di tutte le razze di mammiferi domesticati si sono estinte e almeno mille razze sono minacciate di estinzione. La struttura, la composizione, il funzionamento degli ecosistemi di ogni angolo del pianeta, da cui la nostra e tutte le specie dipendono, si stanno deteriorando rapidamente”.
A fronte di questi dati, la comunità scientifica ci fa sapere che probabilmente, nonostante gli sforzi, gli obiettivi prefissati per il 2030 e il 2050 volti a tutelare il pianeta e la biodiversità non potranno essere raggiunti.