I ricercatori della CSIRO, la Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation Australia, hanno stilato una classifica degli oggetti di plastica più dannosi per il pianeta e per l’ecosistema marino.
In cima alla black list ci sono i sacchetti di plastica. I sacchetti di plastica si sono rilevati molto pericolosi per cetacei e per le tartarughe marine. Infatti se ingeriti possono causare blocchi intestinali.
Al secondo posto ci sono i rifiuti legati alla pesca; queste plastiche sono nocive per animali più grandi come foche e leoni marini.
Infine, ci sono palloni, palloncini e oggetti di gomma di varie dimensioni. Questi rifiuti sono pericolai per animali di piccole dimensioni e per gli uccelli.
Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), finiscono in mare più di 8 milioni di tonnellate di plastica ogni anno. La plastica sarebbe infatti l’elemento più presente tra i rifiuti solidi trovati nei nostri mari (tra il 60 e l’80%), sia in superficie che nei fondali.
Ci sono due modi per migliorare la situazione: il primo è quello di ridurre il più possibile il consumo di plastica monouso e il secondo è quello di rimuovere la plastica dalle spiagge e dai fondali marini.
AMI, Ambiente Mare Italia grazie alla campagna nazionale di monitoraggio e sensibilizzazione “LiberAMI dalla plastica” ha avviato tante iniziative per proteggere il mare dall’inquinamento.
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