La plastica in mare continua a stroncare la vita di tante specie marine. Non ultima tra queste, il delfino. Ed è proprio un esemplare di delfino quello che è stato ritrovato spiaggiato, nella serata del 9 novembre, al Carisol Beach di Silvi. Il ventre gonfio, lascia presagire che il delfino sia stato soffocato da una busta di plastica. La segnalazione è arrivata dal gruppo social, Silvi nell’Anima.
Si tratta dell’ennesimo caso di questo tipo, solo qualche mese fa infatti, a luglio, nelle acque al largo di Ostia, un delfino era stato immortalato mentre cerca di nuotare con una pinna avvolta in una busta di plastica. Le foto sono state pubblicate da Lisa Stanzani, dell’associazione Sotto al Mare. E non finisce qui, tutti ricorderanno anche il caso del capodoglio spiaggiato in Sardegna morto con oltre 20 chilogrammi di plastica nello stomaco e ancora la tartaruga caretta caretta morta proprio a causa dei rifiuti in plastica.
Insomma, a ricordarci quanto l’impatto della plastica sia disastroso sulla fauna e sugli ecosistemi marini sono proprio le storie drammatiche che coinvolgono le scpecie marine che popolano i nostri mari, commenta Alessandro Botti, Presidente di Ambiente Mare Italia.
Infatti si legge sugli organi di stampa che ogni anno decine di migliaia fra tartarughe, uccelli e cetacei muoiono per colpa di buste, cannucce, contenitori di cibo e bevande, piatti, reti da pesca, lenze, palloncini e altri rifiuti in plastica. Nel caso delle tartarughe, gli esperti dicono che spesso queste specie marine confondo la plastica galleggiante nell’acqua con organismi di cui si nutrono, come meduse e molluschi. La plastica ingerita non si degrada e provoca danni all’intestino e a volte soffocamento.
Un terzo dei cetacei trovati morti nelle acque mediterranee aveva lo stomaco pieno di rifiuti di plastica. E come oramai noto la plastica, sotto forma di microplastiche, viene ingerita da pesci e molluschi, contamina quello che mangiamo e raggiunge le nostre tavole, con effetti sulla salute ancora incerti e sconosciuti, ma che potrebbero anche essere pericolosi.
“Per questo, continua Alessandro Botti, Ambiente Mare Italia ha lanciato la prima campagna nazionale di monitoraggio e sensibilizzazione “LiberAMI dalla plastica” per proteggere il mare dall’inquinamento della plastica e per tutelare la salute di tutti”.
I nostri obiettivi:
- Realizzare una mappatura ecosostenibile raccogliendo le segnalazioni di tutte le iniziative di istituzioni, enti, aziende e privati che hanno scelto di ridurre l’uso della plastica.
- Sensibilizzare le famiglie, gli enti pubblici, le scuole e le aziende alla riduzione dell’uso della plastica con attività di comunicazione e informazione sui rischi all’ambiente e alla salute.
- Educare e stimolare il senso civico attraverso l’educazione nelle scuole alla riduzione della plastica, suggerendo la scelta di materiali e prodotti alternativi.
Aiutaci anche tu a Liberare il Mare dalla plastica. Unisciti a noi. Solo insieme possiamo costruire un mondo migliore.