Barriera Corallina d’Australia: il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco fa dietrofront. Il sito al momento “non è in pericolo”.

Negli ultimi 12 anni, devastanti eventi climatici hanno fortemente minacciato lo stato di salute della Barriera Corallina d’Australia. Secondo l’ultimo rapporto dell’Australian Institute of Marine Science dal 2009 la Barriera è stata colpita “da 17 cicloni, tre eventi di sbiancamento di massa e un’ondata di stelle di mare ‘corona di spine’ divoratrici dei coralli“.

Questi eventi avevano indotto il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco a inserire la Barriera Corallina d’Australia tra i siti “in pericolo” a causa degli effetti dei cambiamenti climatici.

Nonostante tali eventi climatici si siano abbattuti sulla Barriera Corallina, sul rapporto dell’Australian Institute of Marine Science si legge che “la copertura di coralli duri è ricresciuta in almeno 69 di 127 sezioni esaminate, pur soffrendo in parte da stress da calore in profondità”.

L’Australia, facendo leva sul documento dell’Istituto di scienza, avrebbe chiesto all’Unesco di ritirare la sua decisione. Richiesta che a quanto pare sarebbe stata accolta con riserva: “la Grande Barriera Corallina può conservare lo status di patrimonio mondiale dell’umanità ottenuto nel 1981. Il Governo Australiano è tenuto a presentare entro il 2022 un rapporto sugli sforzi compiuti per salvaguardare l’integrità della Barriera Corallina.

Il tema dei cambiamenti climatici è molto delicato e sta coinvolgendo i Governi di tutto il mondo. L’Unesco infatti, nonostante il dietrofront, evidenzia che “non ci sono dubbi sul fatto che la Grande Barriera stia affrontando un pericolo accertato”. E come tutti gli altri Governi, anche il Governo Australiano dovrà impegnarsi a emissioni zero entro il 2050.

Anche noi cittadini possiamo intervenire nella lotta al cambiamento climatico. Come? Partiamo da 3 R: Riciclare, Ridurre gli sprechi, Risparmiare acqua e energia. Il Pianeta ringrazierà.

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